Un’ostensorio per l’adorazione eucaristica
2012, Arredo sacro
con S.Cogliati
consulente liturgico: Don N.Valli
I filamenti metallescenti a raggiera degli antichi ostensori scompaiono, l’ostensorio si spoglia di ogni orpello e decorazione superflua ed è lasciato in forma pura ed essenziale.
Il tondo dell’ostia s’illumina e poggia, quasi sospeso, sopra un esile cilindro il quale anch’esso appare reggersi in bilico, originando un particolare effetto visivo di estrema purezza e sintesi, sia contemplativa che visiva.
Il sostegno verticale è realizzato in legno di recupero oppure in marmo di Carrara svuotato e illuminato al centro del cilindro.
La luce, diviene così l’elemento trainante e fondante del progetto.
Dal XV secolo, il naturale modello di riferimento per l’ostensione dell’Ostia consacrata coincide dapprima con il reliquiario “a tempietto”, già utilizzato per l’esposizione di parti del corpo di un Santo; in seguito, confermata la legittimità del culto di “visione” dell’Eucarestia, l’ostensorio viene ad assumere la forma di “sole raggiante” che irradia la sua luce. L’ostensorio è costituito principalmente di tre elementi: un piedistallo in vetro extrachiaro o in bronzo; un “fusto” cilindrico e una lunetta per l’inserimento dell’ostia. Il supporto avrà altezza di mm. 450, un diametro di mm. 55 e sarà cavo alle due estremità. Gli svuotamenti ne permetteranno l’innesto alla base del piedistallo e l’introduzione di un piccolo dispositivo elettronico munito di sorgente luminescente LED con comando di accensione a pressione che coinvolgerà il flusso di luce verso l’ostia, investendola di un limpido bagliore. Nella versione in marmo Carrara, l’esiguo spessore permetterà il passaggio filtrato della luce che, attraverso le venature naturali del materiale lapideo, darà origine a un particolare effetto luminoso. La semplificazione della forma e la sobria immagine d’insieme eviteranno il sovrapporsi rispetto a quanto già presente sulla mensa dell’altare (candelieri, paramenti, leggio, ecc.), così da potersi adattare allo stile architettonico della chiesa, sia essa antica che di moderna costruzione.