Tomba VG
2008, Casatenovo (LC)
apparato scultoreo in bronzo,
Fabio Ceschina
Gli oggetti del monumento “mancano apparentemente” di un legame logico tra di loro dove l’unica superficie che li associa e accomuna è la piastra tombale.
La tomba è quel che rimane dell’immagine ultima di un nostro caro.
Come in una rappresentazione surreale, il piano orizzontale di questo monumento instaura rapporti astratti con gli elementi che poggiano sulla superficie: il cristo, il vaso e le icone dei defunti.
Gli oggetti “mancano apparentemente” di un legame logico tra di loro dove l’unica superficie che li associa e accomuna è la piastra tombale.
Il supporto in metallo che regge la scultura del Cristo, poggia in bilico sul piano e partecipa alla composizione dell’opera.
Il monumento è composto da una lastra in pietra sopra alla quale si adagia un tappeto marmoreo policromo a tre colori dall’effetto tridimensionale.
All’estremità del piano marmoreo è applicato, in verticale, un nastro a specchio che riflette e raddoppia la preziosa scacchiera con gli elementi in metallo, tale da creare uno strano effetto di profondità e “galleggiamento”.
Il pavimento a mosaico, nella geometria romboidale e nelle tinte del beige e del grigio, ha radici espressive nelle forme di antiche pavimentazioni di edifici dediti al culto che la tomba vuole richiamare.
Il bronzo del Cristo, opera dello scultore Francesco Ceschina, è applicato all’esile telaio ad accudire il ricordo dei defunti che vi riposano.