Riqualificazione dell’area denominata “Morti della Rata”
2017, Ello (LC)
Nel piccolo comune di Ello, alle pendici del bosco, si trova un luogo meraviglioso con un’antica cappella. E’ il bosco dei Morti della Rata: luogo mistico della tradizione popolare che il progetto trasforma in nuovo spazio per la cultura e le attività ricreative.
Il disegno di un teatro si dispone conformandosi alle linee poligonali delle livellette del declivio, originando un particolare andamento, che permette allo stesso di adagiarsi entro la naturale ansa della scarpata.
Uno spazio teatrale per l’intera comunità nel quale organizzare concerti, proiezioni di cinema all’aperto, per incontri culturali, per la rappresentazione e la poesia, o come semplice luogo contemplativo dove stare soli, seduti ad osservare.
L’area è posta ad una quota sopraelevata rispetto all’antico abitato del paese, e si affaccia, come su di uno spalto, verso lo scenario paesaggistico sottostante della piana del lago di Annone e la catena dei monti briantei.
Una porzione del bosco è lasciata al suo degrado, a tal punto che la parte retrostante della cappella è caratterizzata dalla presenza di baraccamenti provvisori installati nel corso degli anni (poi divenuti permanenti), per favorire lo svolgimento della tradizionale Festa dei Morti della Rata nel mese di Luglio.
Il progetto si propone quale intervento riordinatore in stretta relazione con il luogo e con l’unico fabbricato presente (la cappella), che dovrà rimanere il principale testimone storico dell’area.
Due gli interventi principali sull’area.
Sulla prima area (antistante la cappella) è il terreno a suggerire il tema.
L’ansa naturale di forma curvilinea e allungata, in posizione appartata alle pendici del bosco, ne fanno un’area ideale per un piccolo teatro all’aperto che rimanda ai piccoli Teatri di verzura: luoghi appartati, circoscritti dal verde, in cui, il principio base della costruzione in materia vegetale è la prospettiva verso uno scenario naturale o artificiale. Spazi in cui la natura stessa si auto rappresenta e diviene “teatro”.
Le alzate delle gradonature sono previste in lamiera corten di colore ruggine, mentre le pedate (o sedute) saranno ricoperte e colmate con il terriccio del bosco, così da naturalizzarsi all’ambiente circostante.
Il teatro è idealmente legato ad una sottile “linea”, o percorso, che lo giustappone alla figura del fabbricato di servizio, posto oltre la cappella, ad una quota inferiore e interrato.
La nuova costruzione si rende necessaria allo scopo di inglobare (accorpandoli in un solo edificio), parte di quei servizi tutt’ora sparsi in maniera del tutto casuale, sotto le lamiere dei vari baraccamenti (i servizi igienici, una sala polifunzionale, la cucina, ecc.).
Il fabbricato è mimetizzato entro il pendio del bosco, al di sopra del quale, la vegetazione del sottobosco continua a crescere e permanere.
L’unico fronte visibile del fabbricato (rivestito in lamiera corten e legno di cedro rosso canadese), s’adagia e attorciglia come una sorta di chiostro circolare, aperto verso la cappella, al centro del quale verrà piantato un grande albero.
I camminamenti sono realizzati in cls. architettonico con superficie a ghiaino frantumato, lavato in superficie. E’ prevista la messa a dimora di alcuni alberi per cercare di ricreare la parte di bosco ormai perduto, il ripristino del filare di alberi storici lungo il belvedere e la messa a dimora di alcuni alberi di castano in corrispondenza delle vecchie ceppaie.
Disseminati tra gli alberi, completano l’area alcuni tavoli con panche metalliche in lamiera brunita corten, da destinare a luogo di sosta.