Ricostruzione dell’edicola dedicata al Santo Antonio Abate presso Raviola
2010, Molteno (LC)
Il progetto riguarda la riedificazione di un’antica edicola accidentalmente abbattuta da un automezzo.
Il carattere discreto e le forme semplici sono gli stessi impiegati nelle costruzioni religiose sparse sul territorio della Brianza, nella campagna o tra le vie storiche dei paesi circostanti o appartenenti a quei manufatti tipici, di ordine minore, architetture spontanee, piccoli fontanili, edicole votive, ecc.
La rigorosa essenzialità, ossia la volontà di assumere una configurazione spoglia quasi elementare, identifica questa costruzione costituita da elementi (fondanti) appartenenti a quell’edilizia primordiale del costruire, fatta di travi, muri e lastre.
L’originario piccolo manufatto, dal carattere religioso, si colloca in posizione ben visibile in coincidenza del bivio stradale che separa il flusso veicolare della strada provinciale, da quello diretto verso l’abitato della frazione Raviola come riscontrabile sulle mappe antiche fin dal 1855. Il tema era quello di ridare vita, forma e significato ad un nuovo affresco, ma soprattutto non lasciare che l’incuria o il tempo sopprimesse con se la memoria storica di questo luogo.
Il progetto prevede la dedicazione dell’edicola a S. Antonio Abate. Riporta Carlo Marcora sulla monografia di quel luogo in occasione della visita di S. Carlo Borromeo a Molteno : “Anche la chiesetta di S. Antonio nella frazione di Raviola fu visitata il 3 settembre 1571. La chiesa aveva una volta, con le pareti intonacate, ma non tinteggiate. L’altare era piccolo e senza predella, al posto della pala dell’altare era dipinta sul muro la Madonna con il Bambino e di Santi Antonio e Rocco.” Purtroppo dell’antico oratorio non v’è più alcuna traccia ma ci piace immaginare che la dedicazione di questa edicola, in quel luogo, al Santo Antonio, ne possa consolidare quel profondo rapporto. Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo affresco e la proposizione di un differente manufatto consacrato al culto che riesca a valorizzare maggiormente l’apparato artistico.
La costruzione si compone di tre parti: un elemento orizzontale che assume la funzione di basamento, due setti murari che proteggono e trattengono il nuovo dipinto ed una lastra piatta e binata in pietra come copertura. E’ prevista inferiormente la posa di un’asta in metallo verniciato così da riprodurre con la fenditura della lastra in pietra, la figura di una croce “al negativo”. L’asta avrà anche la funzione di porta lume. I due setti murari saranno intonacati e pitturati colore nocciola mentre le parti restanti saranno in pietra levigata in serizzo Valmasino.