Ricomposizione e addizione di un rudere come nuova dépandance

2013, Barzanò (LC)

con R. Perego

La composizione dei nuovi volumi aggiunti, scaturisce dalla natura imposta dal luogo.
Il versante roccioso, da limite “insidioso” si fa unicum con l’edificio e ne diviene particolare “scena fissa naturale”, percepibile all’interno della casa attraverso l’ampia vetrata. Così come pure il corpo della scala che vi si poggia contro e per un breve tratto ne permette il contatto fisico con le mani nel mentre della salita.

L’edificio in questione si pone nelle immediate vicinanze dell’antica Villa Beretta (ex Villa Fontana), bellissimo edificio di gusto neoclassico risalente alla fine dell’Ottocento, a ridosso del versante roccioso che costeggia e si eleva sino a raggiungere la quota dell’attigua strada provinciale SP51. Il piccolo rustico, in completo stato di abbandono e degrado, compare (affiancato alla Villa principale) sulle mappe catastali fin dal 1881, motivo per cui si è pensato di conservarne viva la memoria storica e la sua percezione visuale, attraverso la ricostruzione di un nuovo edificio che mantenesse invariata la conformazione planimetrica e volumetrica nei suoi aspetti essenziali (pianta ad “L”, tetto a due falde, altezza e volume), lasciando al nuovo progetto, la possibilità di ricomporre i fronti, di variarne le cromie sino alla possibilità di inserire elementi contemporanei nel reciproco rispetto e dialogo tra le parti. Il volume principale della casa è trattato come “residuo storico” mentre la parte prevista  in ampliamento interviene alla composizione della nuova architettura quale volume contemporaneo. Il rapporto tra il manufatto “originario” riedificato (la casa), e i corpi affiancati (le addizioni), è svolto nel contrasto misurato dei nuovi volumi rivestiti di legno ossidato di colore grigio. In tal modo il valore estetico-culturale del volume originario rimane invariato, in quanto alla forma così individuata è attribuita una significatività.

Lo scenario paesaggistico del piccolo parco, che accoglie diversi esemplari arborei di rilevanza storica per dimensioni per età e per specie, ha suggerito la posizione del corpo aggiunto di maggiore importanza che propende e si dilata verso di esso, come in una sorta di allungamento dell’edificio.  Un’architettura “in legno” in cui natura e “nuova addizione naturalizzata” convivono in completa simbiosi ponendosi in rapporto di aderenza con le caratteristiche morfologiche del luogo.

La casa si sviluppa su due piani e vi si accede attraverso il patio esterno leggermente rialzato. La costruzione si conforma a “L” e delimita su due lati lo spazio quadrangolare del patio che guarda al giardino. Il piano terra è riservato agli spazi nobili della zona giorno, con la cucina e lo studio-biblioteca, mentre sul retro trovano ubicazione gli spazi accessori a stretto servizio dell’abitazione. Il piano superiore, caratterizzato da soffitti a doppia falda inclinata, distribuisce la zona notte con le tre camere provviste di bagno, il guardaroba e il locale tecnico.

Le facciate saranno intonacate, tinteggiate colore beige in due tonalità che si rifanno alla cromia dell’antica Villa. Le nuove parti in addizione saranno rivestite da tavole di legno lasciato al naturale (cedro rosso canadese) a doghe verticali applicate con sistema a parete ventilata. La mancanza di trattamenti superficiali garantirà in breve tempo l’ossidazione della superficie in legno, sino a ottenere il caratteristico colore grigio piombo che la differenzierà dal fabbricato. La copertura e le lattonerie sono previste in lamiera di rame preossidato di colore marrone. I serramenti saranno di tipo scorrevole, in rovere colore naturale, come pure i graticci ombreggianti in legno. Soglie e davanzali saranno in pietra di Luserna con superficie spazzolata.