Venezia

2011, Seduta in legno

Coll. S. Cogliati

“Venezia” è una seduta concepita per essere molto solida, ben costruita e non costruita per la moda.
La panca avrà una profondità di 40 centimetri, un’altezza di 47,5 cm ed una lunghezza di 255 cm, di molto superiore rispetto alle consuete dimensioni.
Una dimensione volutamente “fuori scala” come lo sono le gondole viste da vicino o il fronte di Palazzo Ducale quando si giunge in Piazza San Marco.

Più che una panca mi piace pensarla o chiamarla una costruzione in legno.

Il legno è, per l’appunto, quello reperibile in quel luogo, quello delle briccole.

A Venezia non si disperde nulla, perché ogni cosa è preziosa e può sempre venire utile.

A Venezia bisogna anche saper costruire bene col poco disponibile, perché tutto è più problematico:

gli spostamenti lungo le calli, attraverso i canali, l’approvvigionamento dei materiali da costruzione, i ritmi rallentati per la gente che brulica tra le sestiere della città.

 

Ed è il motivo per cui, questa seduta, così chiamata, è realizzata attraverso l’assemblaggio dei pochi elementi che la compongono:

3 tavole in legno, 7 distanziali, 2 piedestalli in pietra.

 

Dicevo, questa costruzione è basata in primo luogo sul principio statico del suo telaio strutturale:

una trave sollevata sopra due appoggi o se volessimo usare un termine più scientifico “una trave in semplice appoggio”.

 

La trave è costituita da una coppia di tavole accostate in verticale e separate da blocchi in legno massello, così da originare una sorta di trave a reticolo, molto rigida e robusta.

I blocchi avranno la funzione, oltre che di collegamento strutturale, di garantire la perfetta complanarità delle tavole ed evitare possibili deformazioni.

 

I 7 distanziali debordano superiormente dalla trave e concorrono a reggere la tavola orizzontale del sedile.

In questo modo viene a delinearsi un particolare effetto chiaro-scuro sotto il pianale della seduta, una sorta di coronamento alla costruzione, che rimanda alle decorazioni classiche di sottogronda degli edifici in affaccio sulla laguna.

 

I due piedestalli sono costituiti da blocchi squadrati in pietra d’Istria levigata, dal colore chiaro … la stessa pietra di Carlo Scarpa, dei bordi lungo gli argini dei canali, dei motivi ornamentali sui palazzi veneziani.

Le due basi saranno stabilmente ancorate attraverso collante chimico e barre in metallo di grosso spessore già assemblate nei blocchi e incassate nella pavimentazione nel momento del loro fissaggio.

I due basamenti garantiranno la protezione del legname dall’acqua che in tal modo resta sollevato dall’acqua nei giorni delle maree veneziane.

 

“Venezia” potrebbe essere affiancata da un telaio avente funzione di schienale.

Si è pensato ad un’asta metallica di ottone brunito o bronzo, costituita da una lamiera arcuata alle estremità con tre sostegni verticali da bloccare a terra e alla seduta stessa.

In tal caso, anche i 7 distanziali potrebbero essere realizzati in lamiera piegata di ottone.