Progetto per una casa a torre

2010, Monticello B.za (LC)

con: A. Sala

coll.ri: S. Cogliati, A. Passoni

Il progetto per questa casa è stato commissionato da una coppia senza figli, residente all’estero, in previsione del loro rientro in Italia.
Lui musicista ed entrambi con la passione dell’arte, avevano espresso la volontà di poter abitare in Brianza in una casa moderna, fuori dai canoni tradizionali e che nel contempo potesse favorire i criteri della sostenibilità ambientale.

La casa, dal “carattere lombardo”, ha forti affinità con l’architettura medioevale delle torri diroccate e delle costruzioni turrite dei battisteri romanici che costellano la Brianza e richiama anche per certi versi gli edifici razionalisti che punteggiano le rive dei nostri laghi.

Il luogo destinato alla costruzione, si colloca in località Torrevilla nella parte nord del comune di Monticello Brianza e si estende su un terreno prevalentemente pianeggiante che ad ovest degrada in leggero declivio verso il paesaggio.

L’ appezzamento confina ad est con la strada comunale e a sud con un lotto già edificato.
Sul fianco nord è situata Villa Moioli (1790), un fabbricato a blocco isolato che si eleva su tre livelli con regolare distribuzione delle aperture, caratterizzato dalla sobria linearità delle sue facciate.
Appartiene anche alla villa, un bellissimo parco delimitato da un recinto in muratura di pietra.
Poco prima questa imponente struttura, è situata la chiesa settecentesca di Santa Maria, eretta nel 1774 su progetto dell’ingegner Brioschi.

Verso ovest, il terreno scende sino a congiungersi ad un’area inedificata e si rivolge al panorama della piana di Monticello B.za che degrada dolcemente.
All’orizzonte è possibile scorgere, nelle giornate limpide e terse, la catena del M.te Rosa e delle Alpi del Vallese.
Questa condizione topografica del terreno, ha avuto una particolare importanza nella concezione del progetto.

Se vista dalla strada la casa appare nascosta e contraddistinta dalla torre; verso il paesaggio si presenta sospesa nel vuoto.
Questa sospensione, o costruzione aerea, permette all’interno di essere proiettati fuori attraverso l’enorme vetrata ed è maggiormente percepita dai piani alti della torre.

La casa si basa principalmente sulla contrapposizione espressiva dei due volumi:
– la parte bassa, nasce dalla quota del piano naturale di campagna e si eleva gradualmente di circa 3 mt. con copertura a manto erboso sino a materializzarsi in un volume dal considerevole aggetto rivolto verso il panorama e si caratterizza per la presenza del profondo vuoto o “sfondato” destinato a loggia per la zona giorno.
– la torre, pressoché isolata, che si sviluppa su tre piani e guarda al paesaggio.
I due volumi dialogano in una sorta di rapporto metafisico tra le parti e disegnano con lo scuro dei vuoti e dei pieni, in allineamento alle architetture preesistenti, il profilo del crinale.

Con la torre, la copertura a verde è l’elemento “tettonico” più evidente del progetto.
La scelta della tipologia a tetto verde, oltre che da esigenze di tipo energetico, è dettata dalla scelta compositiva volta a mitigare l’architettura del corpo edilizio basso visto dalla strada pubblica e rafforzare la figura verticale della torre.
Dal piano naturale di campagna sarà possibile percorrere, camminando in leggero pendio, la copertura a manto erboso e raggiungere la terrazza panoramica destinata a belvedere.

L’inserimento dell’edificio nell’ambiente circostante, avviene così non per mimetismo o imitazione, ma per sovrapposizione, quasi per aggiunta di un elemento ulteriore agli elementi preesistenti (la chiesa, la villa, il parco,…) che caratterizzano il contesto, sino a divenire oggetto architettonico che si adagia sul dorsale.

Purtroppo, anche in questa circostanza, come spesso accade, il progetto è rimasto sulla carta e non si è potuto realizzare.