Paolo Sala Bakery

2020, Viganò (LC)

con A. Sala

Un’attività storica di panetteria che oggi si affianca a quella artigianale della pasticceria e si propone alla vendita attraverso un’ambientazione molto particolare, più contemporanea che si caratterizza per l’effetto di micro bucature “a bolle” in corten del fronte negozio e lo sdrammatizzano restituendo proporzione e un basamento al fabbricato.
Sono bolle di svariate dimensioni, vuoti d’aria, a ricordare quella mollica del pane, che il Panificio Sala fin dal 1850 continua a sfornare ogni giorno e oggi, con maggior originalità e dedizione.

Due, i propositi progettuali previsti per l’intervento di recupero e valorizzazione di questa porzione di antico borgo:
– il desiderio di cercare di dare un senso ad una facciata sprovvista di alcun valore storico e architettonico verso lo spazio pubblico, mediante la ricomposizione del suo alto fronte con carattere commerciale;
– la volontà di restituire un ambiente interno in cui tradizione, creatività e innovazione si fondono in simbiosi ai prodotti destinati alla vendita, in un continuum tra ricerca e sperimentazione.

L’interessante rilettura compositiva del fronte verso l’area d’ingresso, riguarda la fascia basamentale dell’edificio che identifica la parte commerciale, mediante un rivestimento in corten forato a laser, sorretto da un’esile struttura a telaio della stessa finitura.
Questa addizione (o “moderna preesistenza”), oltre ad evidenziare la facciata della nuova attività Sala Paolo bakery, si pone e accosta con misura e leggerezza, quasi come il ritrovamento di una “stratificazione contemporanea”, differente sia per tecnica costruttiva, sia per scelta materica e cromatica: una sorta di quinta, un “foglio lievemente piegato” che si sovrappone alla facciata in un sottile gioco di alternanze tra vecchio e nuovo, presente e passato, solidità e leggerezza.

Gli interni si contraddistinguono per l’utilizzo di materiali grezzi, cementi, smalti marroni, lamiere arrugginite che vengono alleggerite dall’alternarsi di vetri e specchi. Alle pareti oggetti di lavoro vintage, come opere d’arte appese al muro come la vecchia insegna del negozio originale PANIFICIO anch’essa ricollocata alla parete.
Nelle adiacenze, un piccolo rustico è stato trasformato in sala per eventi con ampie vetrate e caldi soffitti in legno a vista.

In orario serale, la quinta assume un particolare effetto di luce, essendo la stessa illuminata nella parte retrostante.
Di giorno è il colore brunito del corten ad essere evidenziato e riproposto negli ambienti interni, la sera, sono i vuoti illuminati “in negativo” che punteggiano la facciata a creare un particolare effetto di luci.
In corrispondenza dell’accesso all’area, è posto un alto elemento scultoreo verticale, con funzione di citazione reclamistica. Una sorta di cilindro cavo realizzato con la stessa lamiera brunita che s’illumina a identificare la nuova attività commerciale.