Grande Cretto di Gibellina

2020, ruderi di Gibellina antica (TP)

“Andammo a Gibellina con l’architetto Zanmatti, il quale era stato incaricato dal sindaco di occuparsi della cosa. Quando andai a visitare il posto, in Sicilia, il paese nuovo era stato quasi ultimato ed era pieno di opere.
Qui non ci faccio niente di sicuro, dissi subito, andiamo a vedere dove sorgeva il vecchio paese. Era quasi a venti chilometri.
Ne rimasi veramente colpito.
Mi veniva quasi da piangere e subito mi venne l’idea: ecco, io qui sento che potrei fare qualcosa. Io farei così: compattiamo le macerie che tanto sono un problema per tutti, le armiamo per bene, e con il cemento facciamo un immenso cretto bianco, così che resti perenne ricordo di quest’avvenimento”.

Alberto Burri, 1995

Gibellina (Valle del Belice, Sicilia) fu distrutta dal sisma del 1968.
Burri progettò un enorme cretto nello stesso luogo dove una volta vi erano le macerie e le strade di Gibellina riprendendo il vecchio assetto urbanistico. Ogni solco è largo due metri circa, i blocchi alti un metro e sessanta, realizzati accumulando le macerie degli stessi edifici entro un getto in cemento bianco.
Dall’alto, appare come un grande quadrato di circa 80 mila metri quadrati.
L’opera venne realizzata parzialmente in una prima fase tra il 1985 e il 1989. Fu completata nel 2015 in occasione del centenario della nascita di Burri.